Accettare

Luca Vivan
2 min readNov 15, 2020
L’ultimo raggio di sole, l’ultimo giorno tra i monti dietro casa, per un po’ di tempo. Andreis, Prealpi Carniche

Ben oltre le idee di giusto e sbagliato, c’è un monte o un mare, ti aspetterò lì.

Citando il grande poeta persiano Rumi

Da molto non passavo di qui a raccontare, soprattutto a trasformare i pensieri e le emozioni in parole. I tempi si sono fatti di nuovo stretti, angusti. Forse non sono i tempi, ma i nostri cuori, oppressi da mille paure.

Sono stati mesi difficili, specialmente l’uscita dopo il primo lockdown, tante emozioni non digerite, tanta voglia di libertà, l’estate e un varco aperto nel tempo sospeso della primavera che chiedeva di essere esplorato e non ingannato.

Con l’autunno è arrivato il prevedibile, che molti, quasi tutti noi, non si aspettavano. E allora meme, proteste, indignazione, e sconforto. In tutto questo qual è il ruolo del poeta?

Andare oltre, evitare le trappole di chi affida se stesso ad interventi esterni, a cure portentose o a leader che stanno salvando il mondo dai cattivi. Esortare alla bellezza, alla speranza e alla fiducia che nascono quando il desiderio di bello trabocca, quando tracima oltre gli ostacoli con cui cerchiamo di bloccare la vita, ecco cosa posso fare.

Oltre, mi sforzerò sempre di andare oltre, di non scendere a patti con l’inganno, con il terrorismo dei vecchi pensieri e delle vecchie emozioni.

Lo farò con l’arte, la musica, le parole pescate in un libro secondo una logica insondabile. Lo farò ammirando il tramonto tra gli alberi spogli di novembre. Lo farò accendendo una luce dentro di me, dove nessun vento freddo potrà davvero spegnerla.

Potrei scrivere per ore di quello che penso, ma ancora di più di quello che sento, riguardo tutto quanto. Ma già lo fanno tutti, lo facciamo tutti, ogni giorno, ogni chat, ogni telefonata. Opinioni e verità che sono come la brina, che si scioglie col timido sole d’inverno, mentre sotto, la terra riposa e attende una nuova primavera per risorgere.

Quanto è difficile accettare, non certo con lo strumento affilato per tagliare la legna, ma proprio accogliere.

È difficile accettare le cose belle, le fortune improvvise, come il profumo di fiori di calicanto quando passi accanto ad uno spoglio giardino d’inverno. Difficile accettare un sorriso, un dono, del denaro o dell’amore.

È difficile accettare le cose brutte, improvvise come un vento gelido di fine inverno che fa sbattere le imposte e scombussola il mondo. Difficile accettare le malattie, gli incidenti e gli inganni, senza dar colpa a qualcosa o qualcuno.

Quest’anno potrebbe ancora avere la pazienza di insegnarcelo. È da approfittarne perché non durerà molto, non solo l’anno.

Parole ispirate anche da questa musica.

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Luca Vivan

Writer, poet and storyteller. I let the words come and spread. I write to give voice to beauty and mindfulness wherever I am. www.lucavivan.com