La vera cospirazione

Come sopravvivere alla guerra moderna

Luca Vivan
3 min readMay 11, 2020
Photo by Sunyu on Unsplash

La vera cospirazione

sono la rabbia e la paura

nemici potenti

che ci chiudono

in casa

a doppia mandata.

La vera cospirazione

è il timore

di essere liberi

perché le catene

sono preziose

le abbiamo guadagnate

anello dopo anello.

Forse sei anche tu tra coloro che ricevono ogni giorno un messaggio con un video che svelerà la “verità definitiva” su quello che sta succedendo, o un invito ad entrare in un gruppo “rivoluzionario” su Facebook al sostegno di qualche causa combattuta contro il Sistema.

Forse sei tra i miei “amici” e quello che scriverò potrebbe non piacerti. Pazienza. Tra le tante cose che ho appreso durante la quarantena è che gli amici veri sono stati coloro che preferivano un “ciao Luca, come stai?” ad una condivisione senza nemmeno un saluto. Il tempo per chiamarsi, per sentirci c’era. Questa volta non potevamo dirci “ho un appuntamento di lavoro, un aperitivo, un concerto, un seminario…ci raggiorniamo.” Il tempo questa volta c’è stato, finalmente.

Non mi colloco tra gli “ingenui” che prendono per vere le verità della televisione, che stimano il governo per come è stata gestita l’emergenza. Spese militari folli per loro natura, burocrazia oltre ogni umana concezione, abusi di potere, tagli alla spesa pubblica negli anni precedenti, sono colpe che non si lavano con un po’ di spavento. Ma ad ognuno le sue responsabilità. Il tempo dei conti verrà, ne sono certo.

Non voglio però nemmeno schierarmi dalla parte di chi non ha nessuna fiducia nello Stato, di chi vede in ogni rappresentate del potere un individuo crudele, pronto a rendere schiavo il prossimo. Mi ripeto, per evitare incomprensioni, non sono certo contento di essere stato messo agli arresti domiciliari, con condizioni di tensione sociale (denunce tra vicini, megafoni della protezione civile che intimavano di non uscire, dispiegamento di elicotteri e droni, ecc.) che ricordano tristi episodi di epoche non troppo lontane.

Persone cattive o “semplici” squali che speculano sulla sofferenza degli altri esistono eccome. Immagino abili speculatori fregarsi le mani, intuendo facili acquisizioni di aziende in crisi, auspicando banche rotte di stati o chissà cos’altro. Il mondo, per come ci educhiamo alla competizione, alla guerra, allo sfruttamento gli uni degli altri, non è un bel posto, non sono così ingenuo, solo perché scrivo delle “belle parole.”.

Però, col tempo, navigando nelle mie crisi personali, alcune di queste, ben più profonde e dure di questa che stiamo attraversando tutti, mi hanno insegnato a non cedere alla paura.

Tutte le informazioni che vogliono “svegliarmi”, che mi invitano a riflettere con “la mia testa” sono paura, goccia a goccia, che trasuda da uno schermo ed entra, come un veleno, nel mio cuore. Sono una droga che aumenta la mia rabbia, quella che covo dentro per ingiustizie intime, ben diverse da quelle di questo momento, che la proietta all’esterno in cerca di nemici, di fatto irraggiungibili.

Negli anni delle utopie e delle rivoluzioni, c’erano re, capitalisti, personaggi di potere. Ora sono esseri quasi divini con capacità illimitate, in grado di modificare il clima, di diffondere malattie, di assoggettare la mente delle persone. Muovere guerra agli dei non è un’impresa facile. Anzi, è impossibile. Un gruppo su Facebook non basta.

So già le tue obiezioni. “Ma se non ci informiamo, ci facciamo contaminare”. “Se non sappiamo cosa c’è dietro, ci lasceremo morire di questo e quello.” Ho una brutta notizia: siamo già contaminati, siamo già morti. Lo siamo quando lasciamo che paura e rabbia avvolgano il nostro cuore e gli impediscano di battere per un’idea, per una passione, per un affetto sincero. Siamo morti quando aspettiamo che un cambiamento esterno, una “rivoluzione” possa mutare le sorti della nostra vita.

Sono sempre più convinto convinto che se c’è qualcosa di tenebroso, sono le nostre ombre. Cerchiamo tanto “male” fuori per non vederlo dentro.

E non è un male così tremendo, perché sono sempre le “solite ferite”, genitori assenti, incapaci di vedere il dolore dei loro figli, come loro stessi non sono stati visti dai loro genitori, e così via, per intere generazioni, di individui, assoggettati alla vera schiavitù, quella di un ego ferito che deve lottare contro tutti e contro qualsiasi cosa, per garantirsi il suo posto al sole.

Il sole è lì che splende sempre, per chiunque, anche dietro queste nuvole.

La vera cospirazione

potrebbe essere invece

una poesia

un canto

un pensiero felice.

Cospiriamo

per fare festa dentro di noi

per baciarci

per stringere un’idea

ed innamorarcene.

--

--

Luca Vivan

Writer, poet and storyteller. I let the words come and spread. I write to give voice to beauty and mindfulness wherever I am. www.lucavivan.com